Nobiltà Francese

Stemma degli HautpoulAppena giunto nel piccolo paese ai piedi dei Pirenei Saunière fu subito coinvolto in questioni di natura politica per il vigoroso sostegno che volle dare alla causa monarchica ed al conservatorismo religioso ad essa intimamente legato.
Il nuovo curato, infatti, era nato a Montazels, vicino a Rennes le Château, ed i suoi genitori avevano dimestichezza con la nobiltà e la casa reale francese: il padre era stato mezzadro del marchese di CAZEMAJOU che, insieme ai membri della famiglia de DE NEGRE D'ABLES, erano stati, sin dal 1696, signori di NIORT DE SAULT. Nel 1752, la marchesa MARIE - figlia di FRANÇOIS DE NEGRE - era andata sposa a FRANÇOIS membro dell'antica e nobile famiglia degli HAUTPOUL ben introdotta alla corte del re di Francia.

JEAN HENRI (1725-1804), nei primi anni della sua giovinezza, era stato il paggio del Delfino ed anche il figlio MARIE HENRI ANTOINE (1772-1791) fu paggio di CARLO D'ARTOIS, futuro re di Francia (Carlo X) mentre l'altro figlio ALPHONSE (1789-1865) divenne Pari di Francia. Un altro Hautpoul era stato tra i precettori del giovane ENRICO, conte di CHAMBORD (pretendente al trono di Francia) e, nel 1843, il marchese AMAND lo aveva accompagnato in viaggio in Germania e a Londra dov'era stato accolto con calore dalla regina Vittoria.

Un'inquietante storia, poi, aveva già visto incontrarsi le famiglie della marchesa Marie de Negre e del futuro marito François quando, nel 1732, l'abate BERNARD MONGE, parroco di Niort de Sault, era stato trovato morto vicino all'entrata del giardino del suo presbiterio, per un colpo letale alla testa. Si scoprì che all'assassinio non era stato estraneo JEAN DE NEGRE, fratello di Marie anche se il delitto era stato materialmente commesso da FRANÇOIS DE MONTROUX, tutore della giovane marchesa; per il suo crimine, era stato esiliato ma il crimine era anche collegato a strane questioni: il fratello di Marie detestava il curato di Niort ed il tutore aveva prestato del denaro a François d'Hautpoul per acquistare il presbiterio della chiesa.

Ebbene, uno dei primi incarichi assegnati a Saunière era stata proprio la cura delle anime della piccola parrocchia di CLAT situata nel bel mezzo di quelle che erano state le proprietà dei de Negre, limitrofe a Niort de Sault!.
Durante la campagna elettorale del 1885, il nuovo curato aveva preso subito una forte posizione, nei suoi sermoni domenicali (come "La Semaine Religieuse de Carcassone" giornale della Curia vescovile da cui dipendeva), contro i socialisti del partito repubblicano considerati i "nemici della Chiesa", ed aveva invitato i suoi parrocchiani a sostenere la monarchia francese ed a votare per l'Unione della Destra, movimento al quale faceva capo una coalizione di Conservatori, Bonapartisti e Monarchici.
In effetti, anche se l'Unione non vinse le elezioni, riportò un buon numero di seggi (201 contro 383) e, per tale motivo, il nuovo governo repubblicano fece subito votare la Legge dell'esilio (1886) con la quale furono messo al bando tutti i membri della famiglia reale.

Il generale Georges BoulangerNel 1887 il generale BOULANGER divenne l'esponente di punta dei conservatori mentre Saunière - che a causa del suo attivismo politico era stato sospeso dal Governo - fu reintegrato nella conduzione della sua parrocchia.
Le nuove elezioni del 1889 confermarono la vittoria dei repubblicani; i conservatori, però, avevano aumentato ancora il numero dei loro seggi (210 contro 366) ed anche Boulanger era stato eletto al Parlamento. Sfortunatamente, il generale, rimase coinvolto in una brutta storia, sembra in un complotto contro lo Stato, e venne condannato, in contumacia, alla prigione a vita tanto che, poco dopo, si dette la morte sulla tomba della moglie, in Belgio (nel diario di Saunière alla data del 30 settembre 1891 si trova scritto "morte di Boulanger").

L'impegno profuso dal curato di Rennes le Château in favore della causa monarchica potrebbe dunque spiegare la donazione in denaro (3.000 franchi) che sembra abbia ricevuto da MARIA TERESA D'ASBURGO ESTE - vedova del conte di CHAMBORD - l'ex pretendente al trono di Francia (ENRICO V) - e delle successive elargizioni di denaro fattegli dall'enigmatico "monsieur Guillame o Chambord" che aveva preso a frequentarlo e che altri non sarebbe stato se non JEAN SALVATOR D'HAPSBOURG, membro influente della famiglia regnante d'Austria e nipote della vedova contessa.
Saunière aveva ricevuto la prima visita del principe nel novembre del 1885 - un cittadino di Esperaza, da buon francese, pensò bene di denunciare, alla gendarmeria di Couiza la presenza a Rennes le Chateau del nobile austriaco - che fece altre sei visite al curato ed anche cospicue donazioni in denaro per circa 20.000 franchi.

Jean, arciduca d'Austria, figlio di LEOPOLDO II, era un uomo particolare, dotato di un'intelligenza e di una personalità in forte contrasto con il conformismo della famiglia sua d'origine. Colonnello a 24 anni e generale a 29 era destinato ad una grande carriera, quando, nel 1887, il giovane principe pubblicò un libello in cui denunciava gli scandali della monarchia. In rottura con l'imperatore FRANCESCO GIUSEPPE, fu capito ed appoggiato dal cugino RODOLFO ma, dopo la morte di costui a Mayerling nel 1889, lasciò l'Austria abbandonando ogni ruolo politico e si stabilì in Svizzera.

Cambiato il nome in Jean ORTH, il principe si era poi stabilito in Inghilterra che aveva lasciato per raggiungere la Patagonia, nell'America del Sud. Da quel momento fu persa ogni sua traccia: si conoscono solo testimonianze di alcune persone che hanno dichiarato di averlo visto in differenti regioni dell'America del Sud mentre le circostanze della sua morte, come la data ed il luogo sono incerti (tra il 1891 ed il 1910).

A questo mistero se ne aggiunge, ovviamente, un altro ancora: Jean Salvador aveva scelto uno pseudonimo che già era stato usato da un altro membro degli Asburgo. Sembra, infatti, che Jean, alla sua nascita, avesse avuto un fratello gemello, subito dichiarato morto (10.12.1858), mentre il bambino venne invece affidato alle cure della famiglia Orth che lo avrebbe portato in Lussemburgo. La causa di tale increscioso episodio sembra riguardi una possibile rivendicazione dinastica poiché un ramo della famiglia degli Asburgo - i Lorena di Toscana - era maggiormente legittimato al trono imperiale rispetto all'imperatore Francesco Giuseppe che, all'epoca, regnava a Vienna. Questo giovane pretendente, fratello gemello di Jean, fu assassinato in Egitto dalla polizia segreta austriaca, forse su ordine impartito dalla casa imperiale stessa.

Se, dunque, come appare accertato, Jean Salvador andò in Patagonia nel 1891, chi dei due fratelli continuò a far visita ed a frequentare Saunière?.

Il legame con il conte di Chambord e l'aristocrazia ebbe, dunque, inizio con il padre di Saunière che lavorava per il marchese di Cazemajou e che da leale servitore ed ardente monarchico aspettava con ansia il ritorno di Enrico V come legittimo pretendente al trono.
Ciononostante anche in questa situazione il percorso seguito dal figlio curato, fu sempre fuori dell'ordinario: in effetti, quand'anche fosse stato animato, come il padre, da un grande fervore per la causa monarchica, perché poi aveva scelto di seguire la piccola fazione perdente legata alla contessa di Chambord quando ormai il gruppo monarchico, superate le antiche divisioni tra Legittimisti ed Orleanisti, s'era schierato con la famiglia degli Orleans rappresentata dal Conte di Parigi?.

Già abbiamo avuto modo di parlare del visconte di BARRAS, capo del Direttorio nel 1795 - politicamente legato all'allora generale NAPOLEONE BONAPARTE al quale aveva fatto conoscere la bella creola, poi diventata la sua futura sposa, JOSEPHINE BEAUHARNAIS - e che era stato l'autore di un libro, le "Mémoires", in cui avrebbe trattato la genealogia dei re merovingi fino al 1790. Ebbene, anche Napoleone si era molto interessato alla storia di questi primi re di Francia.
Con SIEYES, altro influente membro del Direttorio (1795-1799), Napoleone aveva dato incarico all'abate PICHON di fare approfondite ricerche sull'argomento che costui completò tra il 1805 ed il 1814.
Il marchese de Cherisey, l'amico di Plantard, sostiene [1] che, dopo gli studi fatti da Pichon, l'abate Sieyès, venuto a sapere della sopravvivenza della dinastia merovingia, informò Bonaparte e l'esortò a sposarsi con Joséphine, vedova del generale ALEXANDRE BEAUHARNAIS, discendente dai Merovingi, tanto che dopo il matrimonio con la di lui moglie, Napoleone ne adottò i due figli.

Nell'armata napoleonica militarono membri della famiglia Hautpoul: uno di essi fu lo scopritore materiale della famosa stele di Rosetta e AMAND fu un celebre generale e non si può escludere che i membri della famiglia sapessero dell'interesse di Napoleone per la dinastia merovingia.

Tra le altre cose, a Napoleone interessava accertare che la dinastia dei Borboni era illegittima. E quando si incoronò Imperatore dei Francesi (non di Francia) la cerimonia, che ebbe significative sfumature merovingie (il manto regale era stato trapuntato con le api d'oro rinvenute nella tomba del re Childerico I, scoperta nel 1653) a quanto viene detto sarebbe stato il risultato degli studi di Sieyès e Pichon.
Napoleone fece applicare le piccole api d'oro sul manto regale, da lui usato per la cerimonia d'incoronazione nel 1804, rivendicando tale diritto in virtù della sua discendenza da re ROHAN SGUARDO, figlio naturale (riconosciuto nel 1677) del re inglese CARLO II STUART e della duchessa MARGHERITA DE ROHAN [2].

Gli Stuart avevano a loro volta diritto a tale emblema perché, al pari dei conti di Bretagna loro parenti, discendevano dal fratello di CLODIONE, FREDEMONDO: quindi, come i re MEROVINGI, discendevano egualmente dai "Re Pescatori", attraverso quest'ultimo. L'ape merovingia fu adottata dagli Stuart esiliati in Europa: ed infatti, api intagliate, sono state riprodotte e si vedono ancora in alcuni vetri giacobiti.

Se ciò è vero, Napoleone intendeva gettare le fondamenta di un nuovo impero merovingio.

Non avendo avuto eredi dal matrimonio con Joséphine, Napoleone sposò MARIA LUIGIA, figlia dell'Imperatore d'Austria, una Asburgo, famiglia di discendenza merovingia, che gli diede un figlio, Napoleone II, con "sangue merovingio" nelle vene.
De Cherisey, inoltre, insinuò che l'arciduca Carlo, fratello della seconda moglie di Napoleone, si lasciò convincere a perdere la battaglia di Wagram, nel 1809, in cambio di una parte del tesoro che Napoleone avrebbe trovato nel Razès.
Questo tesoro, forse, era stato in seguito fuso come quello di PETROASSA, località della Romania, dove era stato scoperto nel 1837 e che, all'epoca, faceva parte dell'Impero austriaco; dato, dunque, che anche la famiglia degli Asburgo discendeva dai re Merovingi, si può capire perché i suoi membri attribuissero tanto valore a quel tesoro e perché Saunière avesse scelto di seguire la strada di Jean Salvador e della zia Maria Teresa, vedova del conte di Chambord.

Oltre ad aver avuto relazioni con alcuni membri della famiglia imperiale degli Asburgo, Saunière, potrebbe aver conosciuto un altro inquietante e famoso personaggio dell'epoca - NAUNDORFF - che affermava essere il Delfino di Francia, sopravvissuto alla morte dei suoi genitori - Maria Antonietta e Luigi XVI - fuggendo dalla celebre prigione parigina del Tempio.

Emma CalvéPoco è stato ricostruito sul legame sentimentale che potrebbe essersi instaurato tra l'avvenente curato di Rennes le Château e la celebre cantante EMMA CALVÉ (CALVET alla nascita). L'unico elemento certo su quella presunta relazione è stato offerto da Henry Lincoln che, il 21.3.1971, scoprì un grosso masso, nei dintorni di Rennes les Bains presso la Fountaine des Amours, sopra la quale trovò - e fotografò - la classica iscrizione degli innamorati "un grosso cuore trafitto da una freccia con la scritta E. CALVE e l'indicazione dell'anno 1891". Purtroppo la roccia con l'iscrizione è stata fatta sparire poco tempo dopo ed è rimasta solo la fotografia di Lincoln [3].

Un altro accenno è stato dato dallo scrittore e ricercatore Patrick Mensior secondo il quale dalla relazione sentimentale di Emma con Saunière potrebbe essere nato pure un figlio [4].

La celebre Emma sembra fosse parente della giovane ragazza (MELANIE CALVET o CALVAT-MATHIEU) conosciuta come la veggente di LA SALETTE - piccolo paese della Svizzera - dove, assieme ad un altro suo giovane compaesano, aveva avuto, più volte, apparizioni della Madonna. Divenuta suora, costei si legò ad una particolare comunità religiosa, quella dei Gioanniti, nella quale ebbe un ruolo importante anche il Naudorff, il già citato presunto Delfino di Francia.

Ebbene, ancora una volta, un re spodestato del trono aveva avuto a che fare con Saunière!.



Note

[1] M.Baigent, R.Leigh, H.Lincoln, "Il santo Graal", cap. IX, nota 3, Mondadori, Milano 1982

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[2] Da "STUDI MEDIEVALI" - Fonti storiche

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[3] H. Lincoln, "Il Codice segreto della Croce", Sperling & Kupfer Editori, Milano 2000

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[4] Patrick Mensior, "L'Extraordinaire secret des prètres de Rennes le Château", Corps, Editions Les 3 spirales, 2001

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